Al San Matteo piano da 92 assunzioni

Al San Matteo piano da 92 assunzioni

Al San Matteo piano da 92 assunzioni

Pronto il piano delle assunzioni 2016 al policlinico San Matteo. Decise in tutto 92 nuove assunzioni.

Si tratta di 58 infermieri, di cui cinque già in servizio, tre ostetriche, dodici operatori socio sanitari, che prenderanno servizio entro fine ottobre, tredici tecnici di laboratorio, un tecnico cardioperfusionista, un ortottista, 1 fisioterapista, un assistente amministrativo e due collaboratori amministrativi. Alcuni di loro sono già stati reclutati dal policlinico e alcuni altri sono già in servizio in ospedale.

I vertici del San Matteo hanno illustrato ieri il piano gestione delle risorse umane alle organizzazioni sindacali che, se anche sottolineano l’impegno, puntano l’indice sulla necessità di «applicare i turni europei a tutti i reparti». Al momento, fanno sapere i sindacati, sono 29 i reparti che riescono a garantire la turnistica europea per infermieri e operatori socio sanitari. In sette la turnazione regolare è possibile solo per gli operatori socio sanitari, in quattordici invece è impossibile rispettare la normativa.

Ma c’è di più. Anche nei 29 reparti a norma, sottolineano le organizzazioni sindacali, «è sufficiente un’assenza per malattia per far saltare tutto». E spiegano: «I numeri del personale in servizio sono ridotto all’osso e chiederemo di verificare che le assunzioni preannunciate siano in grado di coprire le carenze d’organico e i pensionamenti». A mancare all’appello, sarebbero soprattutto le ostetriche ma, sottolineano i sindacalisti, «non è prevista neppure l’assunzione di un tecnico di radiologia». E non sarebbero sufficienti neppure gli infermieri, visto che ne servirebbero «almeno altri venti in più».

Per la copertura dei posti vacanti ritenuti prioritari, come infermieri ed ostetriche, in attesa delle graduatorie dei concorsi banditi dal policlinico San Matteo, si pescherà da quelle di altri istituti sanitari o assistenziali. Nell’incontro con i sindacati è stata fornita l’indicazione di come verrà reclutato il nuovo personale da assumere: «Dei 58 infermieri - fanno sapere dai sindacati - oltre cinquanta saranno chiamati dalla graduatoria del prossimo concorso al policlinico San Matteo, mentre i dodici operatori socio sanitari verranno chiamati dalla graduatoria di Asp, l’Azienda Servizi alla Persona».

Nel corso dell’incontro vertici-sindacati stato poi sottoscritto anche l’accordo aziendale sulle Rar 2016, Risorse aggiuntive regionali.

Cgil, Cisl e Uil riconoscono l’impegno dei vertici, ma chiedono il tavolo per definire le carenze effettive.

Sul piano delle nuove assunzioni 2016 i sindacati si riservano di verificare i numeri con attenzione. Patrizia Sturini, Fp Cgil, spiega: «Siamo in attesa di capire se le assunzioni annunciate basteranno a coprire i vuoti di organico, compresi anche i pensionamenti. Sono soltanto 29 i reparti che riescono ad applicare il turno europeo previsto dalla normativa vigente, con le 11 ore di riposo tra un turno e l’altro». Il sindacato chiede di colmare il gap che riguarda gli altri 21 reparti dove non vengono rispettati i parametri della normativa europea sugli orari di lavoro. «La Fials San Matteo - aggiunge Sturini - non accetta sconti al ribasso. Il personale deve poter scegliere turni che preservino lo stato psicofisico. Pertanto le matrici non dovranno contemplare meno di 6 unità di personale turnista con ulteriore sostituzione di ferie».

Marco Grignani, Uil fpl, sottolinea invece la necessità di «assumere più ostetriche». E precisa: «La situazione è drammatica per questa categoria. Oltre alle 12 precarie, ne andrebbero aggiunte altre 8 e sarebbero necessari altri 20 infermieri per rispettare la normativa. Riconosciamo l’impegno, ma non si possono ignorare le carenze d’organico. Senza dimenticare che servirebbero quattro tecnici di radiologia, ma non è prevista alcuna assunzione».

Domenico Mogavino, della Cisl sanità, parla invece di «mancata programmazione dell’organizzazione del lavoro». «Riteniamo necessario che i dirigenti si soffermino su questo punto - spiega - . Il solo dato numerico non fa il bene della pubblica amministrazione. Bisogna piuttosto sedersi attorno ad un tavolo e capire quali siano le carenze effettive. Alla nuova amministrazione del San Matteo chiediamo di avere una gestione più manageriale, come se si fosse in un ente privato, analizzando il fabbisogno reale».

Fonte: La Provincia Pavese - 22 settembre 2016

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