Professioni sanitarie. Conaps: “Emendamenti al Ddl Lorenzin, una strada senza uscita”

Professioni sanitarie. Conaps: “Emendamenti al Ddl Lorenzin, una strada senza uscita”

Professioni sanitarie. Conaps: “Emendamenti al Ddl Lorenzin, una strada senza uscita”

Gli emendamenti della Commissione Igiene e Sanità al Ddl 1324, che contiene la riforma degli Ordini delle professioni sanitarie non convincono il Coordinamento nazionale associazioni professioni sanitarie, Conaps. E in una lettera inviata al ministro Lorenzin e ai senatori della Commissione ha espresso le sue perplessità in merito.
 
Il rischio, secondo il Conaps, è quello di contravvenire alle regole della legge 43, e, così facendo, “i senatori riservano al Ddl un destino incerto”.
 
“Da più di venti anni – scrive Conaps –  lavoriamo, con spirito di servizio e sentimento istituzionale, per creare un quadro coerente, equilibrato ed equo nel settore sanitario, condizione indispensabile per assicurare il diritto dei cittadini a vedere tutelata la propria salute. Regole che sono condizione essenziale sia per garantire la tutela dei cittadini in ambito sanitario sia per mantenere l’equilibrio e la collaborazione tra le professioni stesse.
 
Questo provvedimento, che avrebbe dovuto incastrarsi come ultimo tassello, affrontando la riforma ordinistica delle professioni, rischia invece ora di trasformarsi in un terreno di scontro e di disgregazione; tutto ciò a causa di scelte non condivisibili e contraddittorie. Ribadiamo la necessità di agire con senso di responsabilità e nel rispetto delle regole previste per l’individuazione di nuove professioni sanitarie, già chiaramente espresse nella Legge 43 del 2006.

È inaccettabile – ha aggiunto – pertanto che alcune nuove professioni vengano individuate in assenza di tale percorso di valutazione scientifica. Per quanto ci riguarda, siamo indisponibili ad ambiguità e compromessi sui principi di fondo che devono regolare il corretto funzionamento e lo sviluppo del nostro settore. Faremo un ultimo appello prima del voto in Commissione, dopo di che ognuno dovrà assumersi le proprie responsabilità”.
 
Fonte: Quotidiano Sanità - 5 agosto 2014

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