Fondazione Mondino: OLTRE AL SILENZIO.........CHE COSA???

Fondazione Mondino: OLTRE AL SILENZIO.........CHE COSA???

Fondazione Mondino: OLTRE AL SILENZIO.........CHE COSA???

La denuncia della UIL nei confronti delle barricate erette dai vertici aziendali e del silenzio assordante in risposta ai quesiti dei rappresentanti dei lavoratori.

Negli ultimi giorni la UIL FPL ha richiesto un incontro ai vertici aziendali e, rimanendo in tema di silenzio, al posto di essere convocati, così come previsto dalla normativa vigente, abbiamo ricevuto una risposta scritta che non rispondeva alle problematiche sollevate, documento consegnatoci senza data e numero di protocollo, alla quale è seguita una diffida da parte della scrivente.

Stiamo assistendo a scelte strategiche importanti all’interno dell’I.R.C.C.S. Casimiro Mondino, senza che le stesse siano né motivate, né inserite in un contesto programmatorio conosciuto alle altre componenti aziendali.

Se questa struttura ha un ruolo strategico nel contesto sanitario, non solo lombardo, lo si deve innanzitutto alla professionalità di chi ci ha lavorato e tuttora garantisce i servizi con adeguatezza e puntualità.

Spiace dover costatare che queste componenti aziendali che sono la vera ricchezza e la vera peculiarità del Mondino siano del tutto ignorate da un vertice che è sempre più isolato ed autoreferenziale.

Ma non vorremmo che il silenzio coprisse un’altra verità.

Molte volte, una ostentata superiorità e distacco nei confronti degli operatori ha nascosto l’inconsistenza e l’assenza di progetti.

Infatti non si ha alcuna notizia di un piano strategico aziendale, in altri termini di quali siano le linee di sviluppo e le tematiche sulle quali ci si vorrà incentrare e non abbiamo conoscenza di alcuna iniziativa atta a dare concreta attuazione alle linee della riforma sanitaria regionale n. 23 del 2015.

E’ necessario definire a breve la situazione contrattuale dei dipendenti, non solo sotto l’aspetto economico ma in particolare sotto il profilo giuridico, per dare a tutti la certezza dei propri doveri e dei propri diritti e per evitare gestioni paternalistiche basate su una discrezionalità assoluta che può sfociare nel libero arbitrio.

Ancora, in un anno, il 2016, in cui dovrà essere data conferma della caratteristica di I.R.C.C.S., non si capisce se vi siano criticità che possano ostare tale riconferma, ad esempio, non è la migliore presentazione possibile quella di certificare disavanzi economici di gestione.

Non si capisce perchè non s’insedia il nuovo Consiglio; potrebbe essere che qualcuno non abbia interesse a fornire a soggetti terzi la conoscenza di ciò che sta accadendo all’interno della struttura? O peggio ancora che vi sia il timore che qualche consigliere non allineato al vertice abbia intenzione di contestarne una gestione sempre più personale e confusa?

Poichè il patrimonio delle nostre Aziende è dei pavesi, che le stesse Aziende sono il presente e il futuro di coloro i quali si avvicinano alle professioni sanitarie nella speranza di operare all’interno di enti all’avanguardia, garantendone poi continuità e prestigio, sarà cura della nostra organizzazione sindacale, responsabilmente ma con determinazione, di chiedere conto, di incontrare e di confrontarsi con tutti coloro i quali hanno posizioni di responsabilità e di gestione.

Nessuno pensi di essere il proprietario di ciò che appartiene alla comunità; nessuno pensi di gestire senza rispettare e senza consapevolizzare i lavoratori.

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