Amianto sui tetti, allarme al San Matteo

Amianto sui tetti, allarme al San Matteo

Amianto sui tetti, allarme al San Matteo

Un’intera palazzina con il tetto in amianto. Si trova nell’area del policlinico San Matteo, all’ingresso del vecchio Pronto soccorso. La palazzina è sede dei laboratori di Virologia e Microbiologia, utilizzata full time da una sessantina di lavoratori, soprattutto tecnici di laboratorio e biologi.

L’allarme amianto al San Matteo non è cosa recente, e interventi sono già stati fatti: quello più consistente ha riguardato chilometri di sotterranei che si diramano su tutta l’area. Ma per il padiglione 30 di Microbiologia è ancora emergenza perchè nessuno ci ha messo mano. Tutti i giorni i 60 dipendenti lavorano su due piani alti della struttura: una trentina nel sottotetto, e altrettanti al primo piano. A diretto contatto con l’amianto (utilizzato a piene mani nelle costruzioni più vecchie), che sta sulle loro teste.

Una situazione che già nel novembre 2011 era stata oggetto di esposto in procura da parte del sindacato Uil. La vertenza era stata aperta e poi ricomposta tra sindacato e direzione, con l’assunzione dell’impegno da parte dell’allora neo-direttore generale Angelo Cordone, giunto a Pavia in sostituzione del predecessore Pietro Caltagirone, di bonificare il tetto e smaltire l’amianto. «Ma non è stato fatto nulla di tutto ciò – sottolinea Mimmo Galeppi Uil Fpl –. E non capisco perchè. Sono passate tre anministrazioni e siamo daccapo». (...)

La nuova direzione del San Matteo ha presente il problema. «C’è già una progettazione per la bonifica, curata da “Infrastrutture Lombarde” a cui abbiamo fornito mappatura e supporto – spiegano i vertici –. Il progetto è finanziato, ma resta da concludere l’iter amministrativo. Riteniamo che la bonifica possa essere fatta entro l’anno. In ogni caso noi facciamo periodicamente monitoraggio e sorveglianza ambientale sul fabbricato. E i controlli, che abbiamo svolto con il supporto di Medicina del lavoro sullo stato di pericolosità dell’amianto, hanno dato esito negativo».

di Donatella Zorzetto

Fonte: La Provincia Pavese - 30 maggio 2016

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