Premi da restituire, Uil contro i dirigenti

Premi da restituire, Uil contro i dirigenti

Premi da restituire, Uil contro i dirigenti

Poche righe per una presa di posizione, forse tardiva. I consiglieri di minoranza hanno infatti scritto alla coordinatrice della rappresentanza sindacale unitaria (Rsu) del Comune di Vigevano Cinzia Casarotti chiedendo un incontro per «esaminare approfonditamente il tema del contenzioso tra i dipendenti del Comune e l’amministrazione comunale, al fine di poter intraprendere – si legge nella lettera delle opposizioni – eventuali azioni in consiglio comunale».

L’incontro ci sarà e probabilmente a breve. «Prendo atto della richiesta – spiega Casarotti – Sentirò gli altri delegati e poi decideremo la data dell’incontro». A preoccupare sono le tante cause ancora aperte dei dipendenti contro il Comune (erano arrivate a 17), ma soprattutto il rischio che i premi di produttività assegnati ai dipendenti negli anni scorsi debbano essere restituiti, perché pagati erroneamente.

Nell’assemblea del 12 febbraio i dipendenti hanno confermato lo stato d’agitazione, nel frattempo è arrivata una presa di posizione del segretario provinciale della Uil-Fpl di Pavia, Maurizio Poggi, che chiede di «portare sino in fondo la vertenza sul piano sindacale». L’incognita è rappresentata dalle decisioni della Corte dei conti, che potrebbe chiedere la restituzione dei premi. «Non escludiamo un’azione di rivalsa – dice Poggi – nei confronti di quei dirigenti, segretari, revisori che hanno sbagliato e non la possono fare franca scaricando tutto sulle ultime ruote del carro».

Parole di fuoco che potrebbero, nel caso non siano condivise dalle altre forze, anche minare l’unità sindacale sulla vicenda. Sulla situazione interviene anche il segretario generale del Comune, Giacomo Rossi. «Grazie ai dipendenti, sono stati fatti passi importanti. In fretta e bene – commenta – Sono ottimista, anche se poi ogni decisione in merito spetta solo alla Corte dei conti. Non condivido il testo del segretario della Uil perché parla di rimedi che vogliamo evitare: sullo sforamento del Patto di stabilità del 2010 dovuto alla costituzione della Sca (la società di cartolarizzazione dei beni comunali, ndr) cosa c’entrano i dipendenti? Non esiste una loro responsabilità oggettiva. Alle persone che hanno avuto incarichi da dirigente potrebbe invece essere chiesto di restituire dei soldi, perché sono state conteggiate negli incentivi dei dipendenti anche le somme percepite dai cosiddetti “110”, cioè coloro che hanno avuto incarichi fiduciari. Queste somme andavano calcolate come stipendi da dirigenti a tutti gli effetti». E quindi escluse dai premi.

di Oliviero Dellerba

Fonte: La Provincia Pavese - 25 febbraio 2016

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