Casa di riposo "Sassi" di Gropello, vertenza tra Sindacati e CdA

Casa di riposo "Sassi" di Gropello, vertenza tra Sindacati e CdA

Casa di riposo "Sassi" di Gropello, vertenza tra Sindacati e CdA

Nell'ottobre 2014 il Consiglio d'Amministrazione della Fondazione "Pio Istituto Ingegner E. Sassi" di Gropello Cairoli, per risparmiare poco più di 20.000 euro l'anno, istituiva un turno di lavoro paricolarmente gravoso per il personale addetto all'assistenza, ovvero fissava il riposo settimanale sistematicamente in ottava giornata.

Tale turno pur inconsueto (l'unico in provincia di Pavia), pur essendo contrario ai dettami biblici, non è apertamente illegale.

Per mesi si è protratta una lunga battaglia sindacale (unitaria) con manifestazioni, scioperi, ecc; successivamente, non avendo ottenuto nulla, alcune operatrici iscritte alla UIL hanno deciso, nella primavera scorsa, di iniziare un'azione legale avanti alla sezione lavoro del Tribunale di Pavia.

Nel dicembre scorso è stata emanata dal giudice un'interessante sentenza che, pur non cambiando d'imperio il turno, in quanto l'organizzazione del lavoro è stata ritenuta un potere datoriale, da ragione alle lavoratrici sul piano di un eccessivo gravame, a cui è stato riconosciuto un danno derivante dalla gravosità del detto turno, condannando l'Istituto a versare alle dipendenti una somma pari al 50% della retribuzione giornaliera per ogni riposo differito dopo la settima giornata.

Ciò ha praticamente vanificato il "risparmio" che l'Amministrazione realizzava con tale tipo di turno e pertanto giovadì 14 gennaio l'Istituto ha convocato le organizzazioni sindacali per aprire un confronto sul cambio di turno.

Al termine dell'incontro il Segretario della Uil Fpl, Maurizio Poggi commentava "rimangono ancora anomalie in questo "strano" Istituto in quanto la parte datoriale ha avanzato pretese. La più assurda e illegittima delle quali rigurda l'impossibilità per i lavoratori di utilizzare permessi ex legge 104 (assistenza a parenti con handicap) dopo un periodo di ferie. La UIL, sia chiaro, non accetterà mai di sottoscrivere accordi che, oltre a togliere i diritti ai dipendenti (una trentina), sono anche contrari alla normatva vigente."

Fonte: Il Ticino - 22 gennaio 2016 

Condividi questa notizia