Troppi pazienti, Mondino va sotto

Troppi pazienti, Mondino va sotto

Troppi pazienti, Mondino va sotto

La direzione: «Trasferimenti regionali fermi, con le prestazioni sforiamo il budget di 75mila euro». Produrre di più non significa guadagnare di più. Non sempre almeno. Non vale per le strutture sanitarie private convenzionate col sistema sanitario nazionale come il Mondino che anche quest’anno ha sforato dal budget regionale assegnato.

«Tutte le strutture hanno avuto una contrazione delle assegnazioni di budget storiche legate alla spending review regionale e nazionale – spiega il direttore sanitario del Mondino Angela Moneta – Il problema è che noi finiamo per avere una produzione in sforamento del 7% ogni anno. Uno sforamento che vale qualche centinaio di migliaio di euro: il paziente non può essere mandato a casa». Un incremento di attività che ha avuto un’accelerazione da quando c’è il progetto di collaborazione con il San Matteo per il neurologo in pronto soccorso: «Quando finiscono i posti di stroke unit al San Matteo i pazienti devono essere ricoverati qui – spiega il direttore sanitario –. Poi c’è la neuropsichiatria infantile: abbiamo una proiezione di sforamento di 75mila euro per il 2015».

Il problema? «C’è una grandissima richiesta di prestazioni ambulatoriali per disturbi dell’apprendimento, di tipo psichico – dice Moneta – progetti e finanziamenti ad hoc si sono rivelati insufficienti». Soprattutto durante l’anno in cui la Neuropsichiatria infantile dell’Azienda ospedaliera è rimasta chiusa e senza sede: tutto si è riversato sul Mondino. «Abbiamo fatto delle assunzioni per fare fronte all’aumento di richieste di prestazioni – dice Moneta – ma non ci è stato riconosciuto dal punto di vista del budget erogato dalla Regione». Neuropsichiatria registra una crescita «preoccupante» – secondo quanto spiega il direttore sanitario – di domanda di prestazioni sia ambulatoriali che di ricovero: più 2,5% nel 2015. Le richieste crescono, si devono rispettare i tempi di attesa, ma le prestazioni che sforano la previsione regionale non vengono pagate. «Si crea una situazione difficile da sostenere – spiega Moneta – . D’altronde la Neuropsichiatria del Mondino è il riferimento di tutta l’area del sud della Lombardia e richiama pazienti che trovano in questo istituto competenze presenti qui in esclusiva per i disturbi neuroftalmologici e la riabilitazione visiva, per le malattie neuromuscolari, per la cura delle malattie epilettologiche».

Ma non cresce solo la richiesta di visite, diagnosi, prestazioni ambulatoriali nell’ambito della neuropsichiatria infantile. «Crescono anche le richieste di ricovero urgente per le patologie psichiatriche degli adolescenti – dice Moneta – . Rispetto al 2013, quando abbiamo presentato in Regione un progetto per l’accoglienza sicura e protetta che prevedeva una parte di reparto dedicato a queste patologie) vi è stato un trend di crescita di ricoveri: dai 98 del 2012 ai 157 del 2015 non ancora concluso». Solo ragazzi con fasi acute psichiatriche arrivati dal Pronto soccorso, per gli altri non sempre si trova un letto. «Sono ragazzini di 15-16 anni grandi come un adulto con comportamenti a volte violenti che devono coesistere con bimbi di un anno e mezzo con la mamma e problemi neuropsichiatrici. Il ricovero si deve evitare, se possibile. Ma per farlo serve un sistema di cura e riabilitazione sul territorio.

Noi cerchiamo di gestire le varie situazioni con formule diurne come il day hospital o le Mac per poter riservare il ricovero alle forme più gravi o che necessitano di esami invasivi, o per i pazienti psichiatrici. Però trasferendo le attività sulla gestione ambulatoriale occorre sempre tenere presente la copertura dei costi».

di Anna Ghezzi

Fonte: La Provincia Pavese - 18 dicembre 2015

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