Stabilità. Il Pubblico impiego manifesta l'8 novembre. In Piazza anche i Medici Cgil, Cisl e Uil

Stabilità. Il Pubblico impiego manifesta l'8 novembre. In Piazza anche i Medici Cgil, Cisl e Uil

Stabilità. Il Pubblico impiego manifesta l'8 novembre. In Piazza anche i Medici Cgil, Cisl e Uil

I medici scenderanno in piazza a Roma con tutti i lavoratori dei servizi pubblici, nella grande manifestazione indetta per sabato 8 novembre dalle categorie del settore di Cgil Cisl e Uil. Per riorganizzare e migliorare il servizio sanitario nazionale, per evitare ulteriori insostenibili tagli, per una risposta vera ai 10mila medici precari, per un'appropriata responsabilità professionale, per il rinnovo del contratto.
 
Il 10° Rapporto Sanità dell'Università Tor Vergata di Roma, appena presentato, ha confermato che in Italia per la sanità si spende molto meno degli altri Paesi europei: eppure con la legge di stabilità si taglieranno di fatto anche i finanziamenti già previsti nel Patto per la Salute. Nulla è previsto per i medici e gli operatori precari della sanità, nonostante garantiscano quotidianamente le prestazioni essenziali ai cittadini, a partire dalle urgenze.
 
Da 5 anni lo stop alla contrattazione ha bloccato gli investimenti nell'organizzazione del lavoro, nelle competenze e nello sviluppo professionale, con penalizzazioni economiche sempre maggiori. A fronte di turni sempre di più gravosi, con straordinari non retribuiti, la Ue ha deferito l'Italia alla Corte di giustizia europea perché i medici del Ssn non hanno diritto alla normativa comunitaria che prevede un massimo di 48 ore e un riposo giornaliero di almeno 11. Manca una normativa adeguata sulla responsabilità professionale in sanità che tuteli sia il medico che il cittadino, con il risultato, paradossale in tempi di spending review, di una medicina difensiva che costa alla collettività più di 10 miliardi in spese inappropriate.

Per queste ragioni l'8 novembre a Roma i medici manifesteranno insieme a tutti i lavoratori pubblici della sanità, della scuola, delle funzioni centrali, dei servizi pubblici locali, della sicurezza e del soccorso, dell'Università, della ricerca, dell'Afam e del privato sociale, uniti dall' hashtag #Pubblico6Tu.


Fonte: Quotidiano Sanità: 31 ottobre 2014

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