San Matteo: «Pochi barellieri per i trasporti»

San Matteo: «Pochi barellieri per i trasporti»

San Matteo: «Pochi barellieri per i trasporti»

La Uil Fpl lancia l'allarme sul trasporto dei pazienti a rischio all'interno del policlinico San Matteo. «La figura dei barellieri - spiega Susanna Cellari della Uil Fpl - è in via di estinzione. Ne servirebbero 98, a oggi mancano 33 operatori».

Una continua diminuzione a fronte di un aumento del carico di lavoro: «Se da una parte è fortemente diminuito il numero degli addetti - continua Cellari - dall'altra sono cresciuti i compiti affidati a questi addetti: il trasferimento dell'otorino ha causato un aumento del numero di trasporti nelle sale operatorie del Dea. Si tenga presente che l'apertura al settimo piano del Dea della Stroke Unit ha generato un ulteriore carico di lavoro, anche in questo caso senza alcuna considerazione da parte dei dirigenti del policlinico. A incrementare i carichi di lavoro, dal primo di agosto si aggiungeranno i 20 posti letto delle cure sub-acute, trasferite dal presidio di Belgioioso alla clinica intramoenia, 20 pazienti in più che necessiteranno del servizio trasporti, tenuto conto che la clinica non è collegata ai restanti servizi tramite sotterranei e quindi i trasporti possono essere fatti solo con l'ausilio dell'ambulanza, aumentando costi e tempo, ma anche su questo non si è sentito niente dai responsabili».

Si legge ancora nel comunicato a firma Uil Fpl: «Questa continua mancanza di programmazione per il corretto soddisfacimento delle necessità di personale del servizio continua e continuerà a far aumentare i tempi di attesa dei pazienti, con notevoli disagi in primis per gli utenti che dovranno attendere anche ore per il loro trasporto, ma anche per i reparti nei quali sono ricoverati e le cui attività subiranno l'inevitabile impatto dato dai continui ritardi».

Susanna Cellari stigmatizza anche l'eliminazione degli infermieri dal servizio (che oggi infatti viene effettuato esclusivamente dai barellieri): «I vertici del San Matteo hanno deciso di andare controcorrente rispetto alle altre aziende sanitarie, rimuovendo dal servizio trasporti una figura fondamentale, l'unica che ha le competenze per valutare i pazienti nella loro complessità e interezza. Sto parlando dell'infermiere». La media trasporti dei pazienti a rischio è di 500 al giorno, nel fine settimana scende a 200. (p.a.v.)

Fonte: La Provincia Pavese - 07 luglio 2017

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