ASST PAVIA: sindacati assicurati sui posti di lavoro ma restiamo ancora vigili
I sindacalisti lo dicono senza alcun dubbio: «Siamo positivamente meravigliati per questo confronto. Non era mai successo prima».
E la trentina di sindacalisti di tutto il comparto da Varzi a Casorate ha sciorinato davanti a Michele Brait e a tutta la dirigenza dell’Asst osservazioni, consigli e condiviso temi tirando un respiro di sollievo per la decisione, ribadita più volte in riunione, di non chiudere nessun ospedale della provincia. «Mai era accaduto che ci chiedessero un’opinione – dice Domenico Mogavino (Cisl) – Non solo: ci hanno rassicurato sul fatto che assolutamente non ci saranno chiusure e questo mette al riparo sia l’occupazione sia il servizio ai cittadini. Ci ha anche ripetuto che si andrà verso la presa in carico del paziente dall’inizio alla fine. Prima ogni Asl, ogni ospedale faceva il suo, ora invece tutto dovrà essere integrato. I servizi assistenziali saranno messi in rete con l’ospedale integrandoli con il S. Matteo. L’idea è quella della giusta prestazione nel giusto presidio. Gli ospedali serviranno tutti, ma ognuno avrà le sue specifiche. Magari quando ci verrà presentato il Poas, il Piano di organizzazione aziendale strategico, ci sarà da discutere, ma ora le premesse mi sembrano buone».
«Questo è un primo passaggio, poi si vedrà con il Poas – dice Patrizia Sturini(Cgil) –. Noi restiamo vigili, ma ci ha tranquillizzato sul mantenimento degli ospedali. Rispetto a quello di Varzi ci è stato detto che si è voluto investire perchè rientra nel progetto della comunità montana e che con l’arrivo del nuovo primario le prestazioni sono aumentate del 10%».
Andrea Galeppi (Uil) dice che probabilmente Pavia è stata l’unica in Lombardia ad aprire un tavolo come quello di ieri: «L’incontro è stato ottimo, ma io non starò tranquillo fino a quando non vedrò il Poas e non sarò certo che tutti i lavoratori saranno sistemati. Del resto nel momento in cui si ristruttura, il rischio c’è. Ci è stato spiegato che a Casorate la Riabilitazione non chiude però si è parlato di nuovo della trasformazione degli ospedali sia di Broni sia di Casorate. Aspettiamo di vedere il piano e vedremo anche che riscontro ci sarà per l’utenza».
Durante l’incontro è infatti emerso il problema che il cittadino potrebbe non avere più l’ospedale sotto casa. «Un elemento è ottimizzare le risorse – dice Sturini – ma occorre anche dare risposte al territorio in base alle esigenze patologiche della popolazione. Vedremo se tutto questo ci sarà nel Poas e se ci saranno problemi su occupazione o bisogni del territorio, interverremo».
Fonte: La Provincia Pavese - 16 settembre 2016