Ausiliari, ispettori del lavoro in ospedale
Blitz dell’Ispettorato del lavoro all’ospedale di Voghera, dopo l’esposto del sindacato contro la cooperativa Opera Servizi sul contratto del personale ausiliario.
Gli “007” pavesi si sono presentati in via Volturno alle dieci del mattino, per compiere poi un giro di ricognizione nei reparti e raccogliere le deposizioni dei dipendenti, convocati uno ad uno nei locali dell’ufficio infermieristico.
La raccolta delle testimonianze, tutte messe a verbale, è proseguita nel pomeriggio. Voghera, per quanto si è potuto apprendere, è solo la prima tappa di una serie di controlli che riguarderanno tutti gli ospedali provinciali nei quali lavorano ausiliari (complessivamente sono novanta, una trentina al civile di Voghera, più o meno altrettanti a Vigevano, il resto sparsi negli altri poli sanitari).
L’accertamento potrebbe portare a sanzioni, a un rapporto al giudice del lavoro, con ripercussioni anche sull’appalto concesso dall’Azienda ospedaliera alla coop. L’esposto sottoscritto da Giancarla Molinari (Fp-Cgil), Domenico Mogavino (Fp-Cisl) e Silva Mattoteia (Fpl-Uil) contesta il livello di inquadramento deciso dalla coop forlivese - che da gennaio gestisce i servizi alberghieri e socio assistenziali per conto dell’Azienda ospedaliera - con gli ausiliari collocati in categoria A1, la più bassa, rispetto ai livelli B e C controproposti dal sindacato.
Una questione cruciale: strappare condizioni migliori avrebbe garantito al personale buste paga più pesanti e maggiori tutele, oltre alla gratificazione professionale. Tanto è vero che di fronte al muro della coop, la triade sindacale non ha firmato l’accordo, malgrado la mediazione della prefettura. Nel frattempo, lo scontro si è allargato e in ospedale siamo ormai a una sorta di guerra strisciante.
Mentre da parte degli ausiliari prosegue la firma dei mandati per i ricorsi in massa al giudice di lavoro, con la coop accusata di comportamento antisindacale, si parla di una pioggia di richiami ai dipendenti (al terzo scatta il licenziamento). Non solo. Il sindacato ha denunciato anche il tentativo di Opera Servizi di mettere i «vecchi» ausiliari contro i neo-assunti (spesso privi, sempre secondo Cgil Cisl Uil, di esperienza e competenza sanitaria), con il taglio delle ore lavorate e ulteriori decurtazioni di stipendi spesso non superiori ai 500 euro.
E’ in questo clima di veleni e di tensione che si combatte la battaglia, tra disagi, disservizi e caos organizzativo provocato anche dalle sempre più ampie carenze di organico medico e infermieristico, con inevitabili ripercussioni sulla qualità dell’assistenza ai malati.
di Roberto Lodigiani
Fonte: La Provincia Pavese - 20 marzo 2015