La rabbia degli ausiliari «Paghe da fame, ora basta»

La rabbia degli ausiliari «Paghe da fame, ora basta»

La rabbia degli ausiliari «Paghe da fame, ora basta»

Anna, nome di fantasia, in busta paga ha trovato 406 euro. L’amica e collega Francesca, invece, lo stipendio non lo vede neppure col binocolo da tre mesi.

Sono le storie di lavoratori (precari) sottopagati o non pagati affatto dietro il braccio di ferro tra il sindacato e Opera Servizi, la coop forlivese che da gennaio ha assunto la gestione dei servizi alberghieri e socio-assistenziali negli ospedali provinciali, e alle cui dipendenze è passato il personale ausiliario.

Ieri l’assemblea a Voghera (il giorno prima si era svolta a Vigevano) che si è conclusa con il mandato - a maggioranza - alle organizzazioni di categoria per mettere in atto una serie di azioni di protesta, compresi il ricorso al giudice del lavoro e lo sciopero. Una quarantina i presenti (in larga parte donne), a fronteggiarne malumori e comprensibile risentimento Giancarla Molinari (Cgil), Silvia Mattoteia (Uil) e Sandro Gattone (Cisl, coordinatore rsu).

Al centro della vertenza, di cui si è discusso contestualmente anche nell’incontro a Pavia con i vertici dell’Azienda sulla contrattazione integrativa, il mancato riconoscimento da parte della coop romagnola di un diverso livello di inquadramento che garantirebbe agli ausiliari paghe più pesanti, e non solo.

Si parla di gente che percepisce da un minimo di 400 fino a 800-900 euro mensili, ma che è essenziale per il funzionamento dei reparti, a Voghera come a Vigevano. Da qui, dopo la rottura della trattativa al tavolo di conciliazione in prefettura, la scelta della linea dura che si accompagna ad altre iniziative: è stata chiesta, tra l’altro, all’Ispettorato del lavoro una verifica su contratti anomali, perchè vincolati ad orari di lavoro non previsti per questo tipo di figura, oltre alla denuncia di pressioni che sarebbero in atto sui lavoratori per convincerli ad ammorbidire la loro posizione.

Insomma, un clima pesante in una realtà come quella dell’ospedale civile già segnata dai problemi organizzativi e gestionali legati alle carenze di personale a ogni livello, dal più basso a quello medico dirigenziale.

Fonte: http://laprovinciapavese.gelocal.it - 23 gennaio 2015

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