«Liste d'attesa per una visita? Scompaiono pagando»
«Buongiorno, scusi vorrei prenotare un ecografia». «Ok la prima data disponibile e il 25 ottobre, però se vuole farla in libera professione domani si può fare».
A riportare l'episodio è Mimmo Galeppi, segretario Uil Fpl: «Come mai dopo tante denunce nessuna forza politica prende posizione su queste questioni?», chiede. «Succede sempre, succede a tutti - spiega - Il problema non è il Cup che, quando un utente chiede se c'è il modo di fare prima la prestazione che sta prenotando, dice che si può fare pagando. Il problema è il sistema: se si agevola la libera professione, le liste si allungano. Abbiamo negli ospedali macchinari che potrebbero lavorare molto di più, come la Tac, che spesso invece viene chiusa alle 14 perché così è l'organizzazione dei turni».
E per le visite specialistiche, che hanno attese anche di 200 giorni? «Sono le prestazioni più richieste - dice Galeppi - ma non si organizzano gli ambulatori per dare più spazio a queste prestazioni e orari più flessibili. Poi si verificano casi in cui l'ambulatorio chiude alle 14 perché il medico se ne va e l'infermiere invece è in turno fino alle 15.30». E quindi si perde un'ora e mezza che potrebbe essere dedicata almeno a tre pazienti in più. «O il sistema si riorganizza ampliando le facse orarie e armonizzando i tunri, o le liste d'attesa ci saranno sempre - dice Galeppi - Noi facciamo campagne per questo dal 1981, non è cambiato nulla, gli orari flessibili dei medici continuano a non coincidere con i turni fissi degli infermieri: il medico può timbrare, stimbrare, andare a fare la libera professione e timbrare di nuovo per riprendere il lavoro, mentre l'infermiere fa un orario fisso».
La Uil da anni propone alle strutture ospedaliere della provincia di fare ambulatori sulle 12 ore, ma l'ipotesi non è mai stata presa in considerazione. (a.gh.)
Fonte: La Provincia Pavese - 26 maggio 2017